Nell’arcipelago italiano delle isole Pelagie, la piccola isola di Lampedusa è diventata negli ultimi decenni un’isola-frontiera al centro dei flussi internazionali di migranti clandestini cercando di entrare nell’Unione europea dalla Libia. Questo si spiega, da una parte, dalla sua situazione geografica al centro del Mediterraneo e la sua vicinanza con la riva Sud; da un’altra parte dalla crescita delle questioni demografiche e di sviluppo in Africa subsahariana e l’implosione della Libia, diventata vittima di milizie armate per le quali il traffico di migranti è molto lucrativo.
Legenda dell’immagine
Immagine satellitare di Lampedusa, piccola isola al centro del mar Mediterraneo, di superficie di circa 20 km². Quest’immagine è stata presa l’11 agosto 2020 da un satellite Pléiades. È un’immagine satellitare, colori veri, alla risoluzione nativa di 0.70 m (rescaling 0.50 m).
Contiene informazioni Pléiades © CNES 2020, Distribution Airbus DS, tutti i diritti riservati. Uso commerciale proibito.
Presentazione dell’immagine globale
Una piccola isola italiana nel Mediterraneo centrale
L’immagine mostra che Lampedusa è un’isola stretta e allungata Est/Ovest di piccola dimensione. Ha una superficie di solo 20,2 km². È un’isola calcarea di bassa altitudine (il punto più elevato è di 133 m), piuttosto piatta e largamente tagliata da numerosi valloni. Le sue coste, in particolare quelle meridionali, sono molto frastagliate con un’alternanza di cale e punte rocciose e presentano piccole falesie. Il suo approccio marittimo quindi non è facile.
La maggiore parte della popolazione di 6 300 abitanti (311 abitanti/km²) è concentrata nella parte orientale dell’isola, essenzialmente nel comune di Lampedusa. La città storica si localizza in fondo a una piccola baia che offre un riparo e una difesa naturale; possiede alte densità e presenta un piano urbanistico geometrico. La campagna intorno è anche densamente occupata da numerose case singole.
Il contatto tra Lampedusa e l’esterno è organizzato da due infrastrutture di trasporti visibili sull’immagine. Nella cala, il piccolo porto è protetto da due dighe che ne chiudono l’accesso. È organizzato intorno a due parti all’Ovest (molte navi immobilizzate) e l’Est. Osserviamo anche l’aeroporto con la sua lunga pista in riva al mare orientata Ovest/Est, che collega l’isola con la Sicilia e la parte continentale dell’Italia.
Città di Lampedusa
Un’isola dell’arcipelago delle isole Pelagie: la difficile fissazione delle frontiere marittime
Lampedusa appartiene all’arcipelago italiano delle isole Pelagie insieme alle piccole isole di Linosa (Nord) e Lampione (Nord-Ovest). A 180 km al Nord-Ovest si trova l’isola italiana di Pantelleria. Quest’arcipelago fa parte amministrativamente della provincia di Agrigento, città al Sud-Ovest della Sicilia. A 200 km al Nord-Est si trova l’isola indipendente di Malta.
Quest’arcipelago è localizzato in una regione marittima strategica nel cuore del mar Mediterraneo centrale. Si situa infatti al centro del braccio di mare tra il Tirreno al Nord-Ovest e il mare Ionio al Nord-Est e, soprattutto, tra la Sicilia e la Tunisia, distante di 300 km. In questo contesto, l’isola di Lampedusa è più vicina alla riva Sud del Mediterraneo che non alla riva Nord. Infatti, Lampedusa è a 250 km della Sicilia ma solo 128 km della Tunisia. La Libia si trova a 292 km al Sud-Ovest.
La presenza di queste isole in uno spazio marittimo ridotto e strategico desiderato da tre Stati (Italia, Malta, Tunisia) conduce a diversi contenziosi riguardando la definizione delle frontiere marittime. Al Nord-Est delle isole Pelagie, le acque sono state rivendicate dall’Italia e Malta; all’Ovest e al Sud-Ovest, dall’Italia e la Tunisia. Le limiti di sovranità tra l’Italia e la Tunisia sono state fissate in modo definitivo da un accordo internazionale tra i due paesi il 20 agosto 1971; le limiti marittime tra la Tunisia e la Libia da una decisione della Corte internazionale di giustizia dell’Aia il 24 febbraio 1982.
Le diverse rivendicazioni marittime si spiegano dalla caratteristica molto strategica di quello spazio nel quale circolano le numerose navi di alto mare che collegano il canale di Suez e lo stretto di Gibilterra, il Mediterraneo orientale e occidentale. Si spiegano anche dai diritti di pesca. Per finire, si spiegano dallo sviluppo dello sfruttamento degli idrocarburi off-shore, in particolare al largo delle coste libiche e tunisine. Quindi, a 80 km al Sud-Ovest di Lampedusa si trovano i campi petroliferi tunisini d’Isis e d’Halk el Menzel.
Un’isola italiana e dell’Unione europea al centro delle migrazioni irregolari Sud/Nord
Questa configurazione geografica e geopolitica e questa vicinanza con la Tunisia e la Libia spiegano che l’isola di Lampedusa sia da alcuni decenni al centro delle migrazioni Sud/Nord tra le due rive del Mediterraneo. È uno dei quattro punti di passaggio principali, con lo stretto di Gibilterra all’Ovest, l’Albania al Nord-Est dell’Italia e le isole greche del Mar Egeo che facciano la Turchia.
Secondo il contesto geoeconomico e geopolitico, i flussi di migranti clandestini originari d’Africa subsahariana tentano – a partire sia dalla Tunisia, ma soprattutto oggi dalla Libia – di attraversare clandestinamente questo spazio marittimo per entrare nell’Unione europea. Questi flussi sono possibili solo grazie alla presenza in Libia, un paese in crisi geopolitica interna con un territorio diviso tra milizie armate, di reti di passatori molto organizzati che vivono di questo traffico internazionale di manodopera molto lucrativo.
Questi trafficanti mettono a disposizione numerose imbarcazioni piccole e insicure sovraccaricate di migranti, che spingono nelle acque internazionali verso il Nord. Spesso queste imbarcazioni naufragano e creano catastrofe umanitarie. Secondo la Convenzione delle Nazioni unite sul diritto del mare, ogni barca in queste acque deve soccorrere le persone in pericolo. Con l’aumento di questi flussi, l’Italia (operazione Mare Nostrum nel 2014) poi l’Unione europea attraverso l’agenzia Frontex (operazioni Hermes e Triton) hanno moltiplicato le operazioni di sorveglianza e di salvataggio.
Dall’inizio degli anni 1990, il numero di migranti clandestini arrivando a Lampedusa oscilla ogni anno tra 5 000 e 35 000. Sono parcati in un importante centro di detenzione amministrativa prima di essere trasferiti in Sicilia o in Italia continentale. Come luogo di cristallizzazione degli effetti di frontiere, questo centro di Lampedusa è diventato uno degli “hotspot” più importanti in Europa per l’accoglienza e la selezione dei migranti.
Documenti complementari
Lampedusa è una delle isole Pelagie. Si trova a 128 km all’Est-Nord-Est di Ras Kaboudia (Tunisia), 160 km all’Ovest-Sud-Ovest di Blata Tal-Melh (Malta), 208 km al Sud-Sud-Ovest di Palma di Montechiaro (Sicilia) e 292 km al Nord di Tripoli (Libia).
Immagine satellitare presa dal satellite Sentinel-3 (OLCI) il 16 agosto 2018
Contributori
Autore
Laurent Carroué, inspecteur général de l’Education, du Sport et de la Recherche
Traduzione e trasposizione
Anthony Clément, professeur agrégé de géographie, Lycée François Raynouard - Brignoles